Etichette salumi, come leggerle correttamente?
Saper leggere le etichette dei salumi è fondamentale per un acquisto consapevole. Infatti, grazie a tutte le informazioni riportate sui prodotti realizzati con la carne suina, ogni consumatore può verificare la reale qualità di affettati e insaccati.
Sugli scaffali dei supermercati c’è un’ampia gamma di salumi. Spesso, tra l’imbarazzo della scelta, la fretta o il prezzo invitante, può capitare di comprarne uno, per poi trovare a casa spiacevoli sorprese.
Come orientare, quindi, la scelta e acquistare un salame ottimo, sicuro?
Innanzitutto, bisogna considerare tre informazioni utilissime riguardo:
- Provenienza
- Ingredienti
- Data di scadenza
A queste se ne aggiungono altre che vanno a comporre l’etichetta completa del salume. Vediamole insieme.
Come accertarsi che un salume è realmente 100% italiano?
La sicurezza prima di tutto, specie quando si parla di prodotti alimentari con cui preparare pietanze succulente per grandi e bambini. Non da meno, quindi, per i salumi: accertarsi dove vengono realizzati e confezionati, infatti, è indispensabile per un acquisto sicuro, di qualità certificata.
Ma come essere certi di portare in tavola un salume 100% italiano? Ci vengono in soccorso l’etichetta e le diciture. Dal primo gennaio del 2021 nel nostro Paese è entrata in vigore la legge che tutela ancor di più i consumatori e i prodotti made in Italy.
Infatti, è obbligatorio riportare sulla confezione di ciascun salume la provenienza della materia prima. Pertanto, soltanto i salami realizzati con carni di suini nati, cresciuti, allevati, macellati e trasformati in Italia possono avere sulla confezione la dicitura “100% italiani”.
Prodotti quindi interamente lavorati e trasformati in Italia, come quelli del Salumificio artigianale Ussia.
Invece, se ad esempio il processo di lavorazione non si è svolto unicamente in Italia e la carne di maiale è stata, anche in piccola parte, importata, sulla confezione ci saranno diverse diciture, quali “Origine UE” o “Extra UE”.
Etichetta salame: lista degli ingredienti
Quando prendi la confezione del salume, controlla sempre la lista degli ingredienti usati per realizzarlo. Troverai anche le relative percentuali. Si parte dall’ingrediente principale per poi seguire, in ordine decrescente, con gli altri.
Rispetto alle etichette per alimenti di altri prodotti, nei salumi l’elenco è di solito corto. Questo perché, oltre alla carne di maiale, si usano soltanto aromi e spezie naturali, come il peperoncino, per conferire quella particolarità territoriale che lo contraddistingue dagli altri.
Se nella lavorazione sono utilizzati conservanti e additivi – ne allungano la conservazione – sulla confezione ci deve essere l’apposito codice di riferimento. Altro elemento importante è sicuramente la presenza di allergeni nei salumi che vanno evidenziati sull’etichetta in grassetto.
Con i salumi Ussia vai sul sicuro: infatti, sono senza glutine e di senza lattosio, senza conservanti né additivi di alcuni genere.
Altro aspetto da non sottovalutare quando si legge l’etichetta sono le percentuali che compongono il salume (carne, aromi, spezie) e che nel prodotto non vi sia acqua (max 5%).
Salumi: valori nutrizionali e data di scadenza
Per legge devono essere indicati in etichetta i valori nutrizionali. Si trovano di solito nella tabella riportata nella parte bassa dell’etichetta e si riferiscono a 100 grammi di prodotto.
Nello specifico, trovi:
- Valore energetico del salumi, che può essere espresso con due diverse unità di misura: kJ (chilojoule) o kcal (chilocalorie);
- Quantitativo di grassi – compresi gli acidi grassi saturi; di carboidrati; di proteine;
- Quantità di sale.
Merita attenzione anche la data di scadenza. Di solito, sulla confezione è riportata sul retro, in basso a sinistra. Spesso, nelle etichette dei salumi c’è la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”. Che significa? Vale a dire che fino alla data riportata, le caratteristiche organolettiche del prodotto – conservato seguendo le indicazioni sulle temperature e sul luogo di conservazione – restano inalterate. Dopo quella data, il salume si può mangiare ma, il gusto e il profumo potrebbero lentamente subire delle modifiche dal punto di vista organolettico e nutrizionale.
Importante, comunque, è conservare bene il salume, così da gustarlo sia appena lo si toglie dalla confezione sottovuoto che dopo l’apertura. Ad esempio, una volta aperto il vasetto di ‘Nduja, cospargi la superficie con dell’olio e poi riponilo in frigo fino alla data di scadenza che trovi sull’etichetta.
Come riconoscere i salumi artigianali gustosi e di qualità
L’etichetta come certificato del prodotto, l’esperienza di 50 anni di lavorazione artigianale dei salumi come garanzia di qualità. Ogni confezione sottovuoto dei salumi Ussia è etichettata secondo le norme vigenti che ti daranno informazioni su:
- Lotto di produzione;
- Indirizzo del nostro salumificio dove è stato prodotto il salume;
- Peso netto;
- Logo e/o dicitura “senza glutine”;
- Bollino CE;
- Dicitura su conservazione del salume (luogo fresco, 2-6 gradi);
- Data di scadenza “da consumarsi preferibilmente entro il”;
- Tabella con valori nutrizionali
e tutto ciò che è previsto per legge.
Al centro di ogni etichetta campeggia il nome di ogni salume, prodotto nel Salumificio artigianale Ussia soltanto con carni fresche di suini nati, allevati e trasformati in Italia. Tutto è lavorato secondo la tradizione calabrese, con attenzione particolare alla filiera della carne e alla scelta degli aromi e delle spezie per quel sapore che li rende unici.
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